ORBACE dal sardo orbaci, che risale all'arabo al-bazz, tela, stoffa. Tessuto di lana di pecora prodotto (specialmente in Sardegna) con metodi artigianali, ad armatura spina, caratterizzato dalla più o meno marcata irregolarità del filato, molto resistente ed impermeabile. E' usato (ora solo in particolari giorni) specialmente per costumi tradizionali sardi.Particolarmente adatta per l'orbace è la lana delle pecore sarde, grossa e resistente, tenuta per alcune ore immersa in acqua a 50°C, in modo da non privarla totalmente delle sostanze grasse in essa contenute, che contribuiscono a conferire al tessuto una certa impermeabilità. Lavata poi in acqua fredda per eliminare le materie estranee, e asciugata ... ...al sole, viene sfioccata e pettinata con pettine a chiodi. Si effettua quindi la cernita: le fibre più lunghe e resistenti sono riservate per l'ordito, le altre sono usate per la trama. La filatura viene fatta a mano con la canocchia e il fuso, mentre per la tessitura sono ancora usati antichi telai a mano molto stretti, sicché il tessuto viene alto 55-65 cm. Esso appena fuori dal telaio viene sottoposto a una rudimentale follatura, ottenuta battendolo per circa ventiquattro ore (mantenuto costantemente umido) con magli di legno azionati da una ruota idraulica. Il tessuto è lasciato poi in riposo per qualche giorno, quindi è sottoposto alla tintura. Infine il tessuto viene lavato in acqua corrente per liberarlo dalle materie coloranti non assorbite, e avvolto al telaio per la stiratura.CURIOSITA' - Secondo alcune fonti, pare fosse usato già nell'antica Roma, ma è durante il Ventennio mussoliniano che con questo tessuto era confezionata nel colore nero la giacca della divisa fascista, sicché la parola passò ad indicare per estensione la divisa stessa. IL COTONE -dalla piantagione al tessuto- di Massimo Moretti Questa Definizione è stata vista n° 86 Volte
|
![]() Utenti connessi: 103 |
Sei il visitatore n°
3786
|